"Misuriamo l'intangibile”. Governance Data-Driven: trasformare le interazioni in valore per l'impresa
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"Misuriamo l'intangibile”. Governance Data-Driven: trasformare le interazioni in valore per l'impresa

Testo a cura di DialogicaLab

 

«Without data, you're just another person with an opinion -
Senza dati, sei solo un'altra persona con un'opinione»
W. Edwards Deming

 

Nel nostro precedente articolo, abbiamo esplorato l'importanza di misurare le interazioni all'interno di reti multi-attore territoriali per incrementare il lavoro di squadra e trasformarsi in sistemi capaci di impattare in modo efficace e sostenibile. In connessione a tutto ciò, abbiamo anche presentato il Network Cohesion Index (NCI), lo strumento inhouse messo a punto da DialogicaLab per misurare il grado di coesione delle reti. Cosa ne pensereste se ora vi dicessimo che è possibile implementare questo strumento anche all'interno delle aziende?

Alcuni studi di McKinsey e Gartner hanno confermato come il 70% dei leader HR “afferma che gli attuali leader non sono equipaggiati per sviluppare efficacemente i manager del futuro”, che il 74% concorda che “i manager non sono adeguatamente equipaggiati per guidare il cambiamento”, e che il 53% pensa che “i leader non si sentono responsabili nel dimostrare i valori culturali aziendali”. Inoltre, sottolineano come le organizzazioni che implementano strategie team-centered sono in grado di ottenere incrementi di efficienza fino al 30%, considerando come i team allineati con identità, cultura e scopo dell’impresa possano potenziarne la produttività.

Il profit si trova quindi ad affrontare molteplici sfide nel mondo in rapida evoluzione in cui vive. Pensiamo ad alcune di queste, ad esempio il bilanciamento tra gli interessi dei vari stakeholder: l'approccio multi-stakeholder adottato da varie imprese richiede attenzione costante per garantire la risposta alle aspettative di azionisti, finanziatori, collaboratori, dipendenti, clienti e altri portatori d'interesse. Ognuno di questi ruoli ha richieste specifiche, talvolta inconciliabili tra loro, che possono contrastare con gli obiettivi aziendali. E certamente, i conflitti interni possono emergere quando non si usano riferimenti comuni, e la mediazione tra parti può non funzionare quando prende la forma di ”opera di convincimento” ad aderire a proposte di soluzione calate dall’alto, con il rischio di generare un incremento del conflitto, o la rinuncia al posto di lavoro da parte di uno o più membri dell’impresa (spesso la soluzione più semplice, dopo l’erogazione di benefit aziendali per soddisfare i molteplici bisogni dei dipendenti).

Coinvolgere tutti questi ruoli nel perseguire gli obiettivi aziendali è una sfida in cui, a volte, lavorare sulle modalità di comunicazione risulta insufficiente. Come promuovere dunque una cultura organizzativa condivisa, che mantenga l’equilibrio, orienti i vari ruoli verso obiettivi comuni e ne promuova l’engagement? Come far riconoscere ed impiegare riferimenti comuni nella generazione e gestione degli sviluppi aziendali da parte dei membri dei team di lavoro? Come orientarli verso obiettivi comuni, quando si utilizzano modalità di contrapposizione, giustificazione, giudizio, che depotenziano l’efficacia del lavoro?

E queste criticità si amplificano quando si parla di rendicontazione di sostenibilità: questa rischia di rimanere un obbligo normativo, piuttosto che un’occasione di sviluppo e creazione di valore per l’impresa. Come generare dati di misura attendibili, che permettano alle imprese di compiere scelte d’uso delle risorse che siano efficaci e sostenibili per l’impresa stessa e la comunità in cui si inserisce?

Si tratta quindi di progettare strategie di management delle imprese che consentano di governare quell'incertezza che viene a generarsi proprio a partire dalle interazioni e relazioni umane tra le risorse che ne fanno parte. Quell'incertezza che costringe le imprese a sviluppare competenze di leadership e management che massimizzino il contributo di ogni membro dell’impresa nel perseguimento dell’obiettivo comune.

 

Quale modello organizzativo serve adottare, in azienda, per massimizzarne allo stesso tempo la flessibilità e l’efficacia, ed in che modo costruirlo? Come valutare quale gestione mettere in campo?

 

Le interazioni diventano il nostro motore di innovazione e di governance sostenibile. Osservare le modalità interattive, attraverso le quali chi fa parte di un’impresa porta avanti il proprio ruolo, può, quindi, essere reso il trampolino di lancio per un change management innovativo.

 

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Foto di Damir Kopezhanov su Unsplash 

 

Il Network Cohesion Index è la risposta di DialogicaLab alle esigenze di manangement delle imprese. Lo strumento, infatti, offre a ruoli direttivi, gestionali ed HR la possibilità di mappare strategie di change management, che incrementino il lavoro di squadra e la responsabilità aziendale, utili a governare le interazioni. NCI misura scientificamente le modalità interattive impiegate dalle risorse umane: connettendole alla descrizione dei flussi interattivi, fotografa quanto queste ultime contribuiscono agli obiettivi aziendali, o, viceversa, frammentano gli efforts del percorso imprenditoriale.

 

Detto in altre parole: si va oltre la raccolta di opinioni e percezioni personali sulle dinamiche tra colleghi, e si inizia ad osservare e misurare scientificamente quanto il linguaggio che usiamo genera coesione o frammenta. Questo è ciò che è richiesto ai leader e manager del futuro: saper osservare le modalità interattive e trasformarle in coesione

 

Come per la generazione di impatto e sostenibilità, i membri dell’impresa sono il capitale più prezioso: possono contribuire alla gestione dell’azienda, in base al grado di assunzione di responsabilità con cui esercitano il ruolo ricoperto. La coesione è allora il collante che trasforma un gruppo di individui in una squadra che genera valore.

Quando si parla di coesione tra i membri di un’impresa, la governance è il livello in cui far accadere ciò che serve a renderli risorse utili al rafforzamento dell’impresa. Si tratta di definire una visione strategica che assicuri condivisione nelle scelte aziendali e responsabilità da parte di tutti coloro che partecipano alla vita dell'azienda, inclusi dipendenti, clienti e comunità locali.

È essenziale ottenere, così, i dati che descrivano come le risorse umane usano gli obiettivi d’impresa nella loro quotidianità, quanto i riferimenti che impiegano sono condivisi con i colleghi, quanto si aspettano che l’impresa risolva le difficoltà, e quanto invece offrono un contributo alla gestione di ciò che non funziona.

 

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Foto di FORTYTWO su Unsplash 

 

Da dove partire, dunque, per innovare il proprio progetto d’impresa, per costruire un piano di sviluppo coerente e soprattutto per tracciare con precisione le esigenze di accompagnamento alla promozione di competenze manageriali? Applicando il NCI nella fase iniziale di un percorso di Communityholder Engagement® e Communityholder Care, è possibile andare a mappare le interazioni organizzative tramite la partecipazione attiva di tutti coloro che, contribuendo con competenze o risorse, esercitano un ruolo all'interno dell’impresa. Grazie ai dati raccolti, si può costruire una lettura condivisa delle criticità e delle esigenze organizzative di cambiamento, fornendo in tal modo una base solida per riprogettare la governance aziendale, orientandola alla promozione del lavoro di squadra.

Il lavoro delle risorse umane presenti all'interno dell'impresa non risulta dunque generico e decontestualizzato, ma rigorosamente orientato dai dati interattivi raccolti. Con il Network Cohesion Index le imprese hanno quindi la possibilità di “leggersi” attraverso la sistematizzazione dei propri stessi dati testuali, ovvero attraverso i discorsi generati dalle domande dello strumento per voce di tutti coloro che fattivamente concorrono alla gestione dell’impresa ad ogni livello, sia direttivo che gestionale che operativo.

Inoltre, grazie al supporto di Fondazione Cariplo ed in collaborazione con il laboratorio “Language Computing and Human-AI Interaction” dell’Università di Padova, Dialogicalab ha reso il Network Cohesion Index disponibile anche nella sua versione digitale, in cui Machine Learning ed AI sono impiegati per efficientare e precisare l’analisi dei dati testuali.

 

Ecco a cosa serve un modello di governance “data-driven” fondato sulla misura delle interazioni: l’efficacia delle scelte di governance e delle policy aziendali si potenzia proprio in quanto disegnata a partire dalle risorse umane appartenenti all’impresa

 

Investire nella coesione e nel coinvolgimento del personale non solo garantisce l’adempimento agli SDGs e alla loro misura, ma costruisce una base solida per l’innovazione e la crescita d’impresa, aprendo alla possibilità di generare impatto e sostenibilità nella comunità.

L’integrazione dei dati di misura nella gestione aziendale rappresenta un’opportunità per generare valore sostenibile, sia per l’impresa che per la comunità. Andiamo oltre la raccolta di opinioni e percezioni personali rispetto alle dinamiche relazionali. Misuriamo le interazioni, misuriamo l’intangibile.

 

 

DialogicaLab. "Siamo Architetti dell’interazione umana e progettisti del cambiamento. Il nostro obiettivo è rendere Enti Pubblici, organizzazioni private, cittadini più competenti nell’aumentare il proprio impatto positivo sulla comunità di riferimento e nel promuovere la sostenibilità come responsabilità condivisa. Vediamo un mondo in cui la conoscenza diffusa e rigorosa delle interazioni umane consente ai policy maker e ai cittadini di anticipare l’impatto delle proprie scelte e di progettare e gestire comunità più coese, più in salute e più sostenibili".

Impegnata dal 2006 negli ambiti della consulenza, della formazione e della ricerca per l'innovazione di Politiche Sociali e Servizi alle persone, la realtà di DialogicaLab può contare su un team di psicologi, psicoterapeuti, ricercatori per servizi di comunità, formatori ed esperti in comunicazione, costantemente attivi nello sviluppo e nell'applicazione del programma di ricerca della Scienza Dialogica.

 

Per approfondire:

"Misuriamo l'intangibile". Una guida all'osservazione delle interazioni umane

 

 

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