“Misuriamo l'intangibile”. Misurare le reti per incrementare la coesione: il Network Cohesion Index
Testo a cura di DialogicaLab
«La forza di una rete non risiede nei suoi nodi,
ma nelle connessioni che li uniscono»
Donna Haraway
Finora abbiamo osservato come la prima comunità che possiamo identificare sia quella dello specifico progetto, servizio o organizzazione di cui vogliamo misurare l'impatto e la sostenibilità. Il nostro ultimo approfondimento ci ha dato modo di comprendere in che maniera, mettendo al centro dell’analisi le modalità d’uso delle risorse, possiamo ottenere dati per disegnare nel tempo policy orientate ad incrementare l’uso condiviso delle risorse stesse e la loro generazione. La misura dell’impatto e della sostenibilità ci ha così permesso di toccare con mano la forza generativa dell’intangibile, ovvero delle modalità interattive usate dalla comunità nel rendersi responsabile della generazione di risorse.
Ma come possiamo “sfruttare” ulteriormente le possibilità di osservazione dell’intangibile, potenziando non solo la capacità di promozione di impatto e sostenibilità delle squadre interne di progetti, servizi e organizzazioni, ma anche rendendo più coese e resilienti tutte quelle reti tra realtà diverse, impegnate a perseguire obiettivi comuni?
Pensiamo ad esempio alle reti multi-attore, e proviamo ad immaginare come le interazioni al loro interno possano impattare sul grado di sostenibilità, innovazione e cambiamento della rete nella comunità. L’assenza di riferimenti metodologici e gestionali condivisi può creare difficoltà di coordinamento e di efficacia della rete stessa: ogni nodo che ne fa parte potrebbe agire in base a credenze o idee proprie in merito al valore e all’uso della rete, depotenziandone il lavoro di squadra.
Quanto la governance è pensata per curare la condivisione costante di riferimenti comuni? Come avviene la comunicazione tra snodi? Quanto le decisioni sono condivise o quanto ogni snodo continua a definire scelte proprie non condividendole con il resto della rete? Quanto l’operatività dei singoli snodi riesce a ricomporsi in una linea comune?
Sappiamo bene che spesso possono generarsi conflitti e difficoltà nel rispondere alle esigenze della comunità in cui la rete multi-attore si inserisce: l’interlocuzione macchinosa tra enti, che siano privati o pubblici, profit o non profit, può ostacolare lo sforzo di ricomposizione delle risorse nel perseguire gli obiettivi per cui la rete si è costituita. A fronte di posizioni diverse nell’osservare ciò che serve alla comunità, ciascuno rischia di proseguire nelle proprie azioni singole, facendo sfumare la forza trasformativa che una visione complessiva - da rete, appunto - potrebbe dare al contributo dei singoli snodi verso l’obiettivo comune. Questo aspetto può rallentare i processi di innovazione e cambiamento, oltre che ampliare le possibilità di esclusione di alcuni attori strategici dai processi decisionali.

Foto di Teslariu Mihai su Unsplash
Come può una rete frammentata diventare un motore di innovazione e cambiamento per la comunità? La coesione è ciò che consente alle reti multi-attore di trasformarsi in sistemi capaci di impattare in modo sostenibile. Misurare la coesione è il primo passo per identificare criticità, costruire strategie mirate e promuovere un uso più efficace delle risorse. Ma come possiamo osservare e analizzare un concetto così apparentemente intangibile? Senza dati affidabili, le reti territoriali rischiano di basare le proprie scelte su percezioni soggettive, amplificando conflitti e inefficienze.
Non basta allora mappare staticamente la struttura e la composizione di una rete, come gli strumenti ad oggi disponibili fanno: piuttosto è necessario comprendere le interazioni che la sostengono. Come i singoli nodi della rete osservano l’esigenza della comunità? Quanto condividono dei riferimenti e delle modalità comuni di gestione degli aspetti critici che possono emergere? In che modo esercitano i ruoli a loro delegati? Quanto la rete opera in modo assistenziale, e quanto invece promuove assunzione di responsabilità tra i membri della comunità? In altre parole, quanto è coesa la rete?
La scienza Dialogica può offrire anche in questo caso un prezioso contributo: oltre alle attività della rete, essa osserva le modalità interattive usate dai suoi nodi per contribuire alla gestione degli aspetti critici comuni
Non si tratta di valutare quanto “bene o male” i singoli enti svolgano il loro lavoro, ma di descrivere e misurare il grado con cui i ruoli si assumono la responsabilità di contribuire allo sviluppo della rete e del valore che questa può generare nella comunità in cui si inserisce. È come fare uno zoom sull’architettura intangibile delle interazioni che è alla base della rete multi-attore e che la sostiene.
Come per la misura di impatto e sostenibilità, è la comunità che compone la rete ad essere coinvolta nella promozione della sua coesione: maggiore è il grado di condivisione di strategie ed obiettivi di rete, maggiori saranno i benefici nell’uso delle risorse, nell’efficacia degli interventi, nella generazione di impatto nella comunità e di sostenibilità del valore generato dal lavoro di rete.

Foto di Randy Fath su Unsplash
È su questi presupposti che si basa il Network Cohesion Index (NCI), storico tool inhouse sviluppato dal team di ricerca di DialogicaLab per l’analisi avanzata di reti ed imprese (del coinvolgimento di queste ultime parleremo più specificatamente nei prossimi approfondimenti). Lo strumento misura il grado di coesione espresso a livello di rete, offrendo un dato descrittivo della mappatura della rete stessa (informazioni sugli enti, loro tipologia e loro composizione) ed un dato di misura delle sue potenzialità di sviluppo. NCI consente di anticipare gli scenari di crescita, implementare strategie di sviluppo mirate, elaborare una governance generativa di rete che massimizzi investimenti e risultati.
Un esempio concreto di applicazione del Network Cohesion Index è rappresentato dall’Osservatorio Metropolitano delle Politiche Giovanili della Città Metropolitana di Milano. Gestito da DialogicaLab e Spazio Giovani Impresa Sociale, l’Osservatorio è un hub diffuso di generazione di una cultura di squadra nello sviluppo sovralocale delle Politiche Giovanili: board strategico e Community Manager sviluppano la connessione territoriale, promuovendo l’empowering degli snodi della comunità che possono contribuire alla lettura delle esigenze della popolazione giovanile e alla costruzione di politiche giovanili territoriali, e consolidando un modo di interagire orientato alla condivisione di metodo e obiettivi.
In questo quadro, grazie ai dati di misura del NCI, l’Osservatorio ha potuto analizzare i partenariati di tre ambiti sociali territoriali della Città Metropolitana di Milano, raccogliendo dati scientifici fondamentali per supportare le scelte di policy per il protagonismo giovanile dei territori in cui l’Osservatorio offre il proprio supporto.
L’applicazione del Network Cohesion Index ha dunque permesso di leggere le esigenze della rete, di descrivere in che modo essa ha contributo alla promozione del protagonismo dei giovani e di definire le strategie di sviluppo di tale contributo. Le reti hanno così incrementato la conoscenza di punti di forza e criticità sul livello di coinvolgimento dei giovani del territorio nella costruzione di policy di sviluppo e innovazione della comunità: i dati offerti dall’NCI sono diventati occasione per fondare su una lettura terza e condivisibile le scelte di sviluppo.
Nel contesto del Bando Evoluzioni promosso da Fondazione Cariplo, in collaborazione con il laboratorio “Language Computing and Human-AI Interaction” dell’Università di Padova, DialogicaLab ha ora scelto di investire sulla digitalizzazione del Network Cohesion Index, rendendo Machine Learning e AI l’occasione per innovare i processi di valutazione della coesione di reti e imprese portati avanti dai propri consulenti
Analizzando, gestendo e archiviando grandi quantità di dati testuali in breve tempo, la digitalizzazione è un booster al monitoraggio dell’evoluzione delle reti, che permette di trasformare le analisi in azioni concrete.
La coesione non è allora solo un concetto teorico: è il cuore della sostenibilità e dell’impatto a lungo termine. Una rete coesa è in grado di utilizzare le risorse in modo più efficace, generando valore per tutti i suoi membri e per la comunità. Il Network Cohesion Index offre uno strumento indispensabile per raggiungere questi obiettivi, trasformando la frammentazione in dati, e i dati in opportunità. In un mondo in cui la sostenibilità è sempre più centrale, misurare la coesione è un primo passo per chi vuole promuovere un cambiamento reale e duraturo.
DialogicaLab . "Siamo Architetti dell’interazione umana e progettisti del cambiamento. Il nostro obiettivo è rendere Enti Pubblici, organizzazioni private, cittadini più competenti nell’aumentare il proprio impatto positivo sulla comunità di riferimento e nel promuovere la sostenibilità come responsabilità condivisa. Vediamo un mondo in cui la conoscenza diffusa e rigorosa delle interazioni umane consente ai policy maker e ai cittadini di anticipare l’impatto delle proprie scelte e di progettare e gestire comunità più coese, più in salute e più sostenibili".
Impegnata dal 2006 negli ambiti della consulenza, della formazione e della ricerca per l'innovazione di Politiche Sociali e Servizi alle persone, la realtà di DialogicaLab può contare su un team di psicologi, psicoterapeuti, ricercatori per servizi di comunità, formatori ed esperti in comunicazione, costantemente attivi nello sviluppo e nell'applicazione del programma di ricerca della Scienza Dialogica.
Per approfondire:
"Misuriamo l'intangibile". Una guida all'osservazione delle interazioni umane
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