“Misuriamo l'intangibile”. ISA: il futuro della sostenibilità misurata tra impatto, risorse e comunità
Testo a cura di DialogicaLab
«What gets measured gets managed –
Ciò che è misurato viene gestito»
Peter Drucker
Vi ricordate della tavola rotonda che abbiamo presentato nel nostro ultimo articolo? In quell’occasione, diversi ruoli appartenenti a realtà del territorio si sono confrontati sulle criticità legate alla non condivisione del valore di impatto e sostenibilità. ISA, il nostro strumento Impact and Sustainability Assessment, ha assunto un ruolo attivo all'interno del dibattito, offrendo spunti teorico-metodologici per riflettere su come rendere osservabili e misurabili concetti apparentemente intangibili.
Ora, però, è il momento di approfondire: che cos’è davvero ISA, perché lo abbiamo progettato e in che modo si differenzia da altri strumenti di valutazione?
Come nei nostri precedenti articoli, il filo conduttore rimane la responsabilità condivisa di ogni membro della comunità nel promuovere coesione. Quando si perseguono obiettivi comuni, emergono aspetti critici da gestire: assumersi una quota di responsabilità condivisa passa dallo scegliere quali modalità di interazione mettere in campo. Partendo da questo assunto, ci siamo allora chiesti come il riferimento alla responsabilità condivisa dialoghi con l’uso delle risorse.
In che maniera i modi di interagire che usiamo ci consentono di assumerci insieme la responsabilità e condividere i criteri che guidano il nostro uso di risorse condivise?
ISA nasce proprio con questo scopo: osservare e misurare le modalità interattive che utilizziamo per generare risorse e analizzare quanto ogni membro della comunità – che sia un progetto, un servizio o un’organizzazione – contribuisce a promuovere un uso generativo delle risorse stesse. Con ISA possiamo quindi misurare il grado di responsabilità condivisa esercitata dalla comunità e il suo orientamento verso l’obiettivo più ampio della sostenibilità. Ma cosa intendiamo con impatto e sostenibilità?
Con ISA, misurare l’impatto significa osservare il passaggio da un uso delle risorse orientato al loro consumo a uno orientato alla loro generazione. La sostenibilità, d’altra parte, non si limita a preservare il valore creato, ma richiede di mantenere e continuare a generare l'impatto degli interventi nel lungo termine, coinvolgendo la comunità non più solo come destinataria, ma soprattutto come attore attivo.

Foto di Mike Kononov su Unsplash
Un esempio concreto potrà chiarire meglio il concetto: immaginiamo un progetto che propone a utenti di un centro diurno di partecipare a un’iniziativa scolastica. L’impatto si genera non solo nel momento in cui questi utenti riescono a dare il proprio contributo, ma anche nella capacità del progetto di creare una rete di responsabilità condivisa che includa insegnanti, famiglie e altri membri della comunità. Questo processo diventa sostenibile quando, anche una volta concluso il progetto, la comunità riesce a mantenere viva questa rete di interazioni orientate a obiettivi condivisi.
ISA misura tutto questo. In particolare, consente di misurare impatto e sostenibilità in tre momenti fondamentali:
- Impatto e sostenibilità potenziali: analizza la presenza degli elementi minimi necessari per generare impatto e sostenibilità, aiutando a rafforzare la solidità, la coesione del team di progetto e a orientare in modo strategico l’allocazione delle risorse.
- Impatto effettivo e sostenibilità progettuale: attesta l’effettiva capacità del progetto di trasformare l’uso delle risorse da estrattivo a generativo, offrendo dati utili per misurare il contributo agli SDGs e supportare decisioni informate sugli investimenti futuri.
- Sostenibilità nel tempo: monitora il grado di coesione della comunità generata dal progetto, fornendo strumenti per valutare la replicabilità delle soluzioni implementate e anticipare le esigenze di innovazione, assicurando che il valore creato attraverso il progetto continui a generare risorse anche a mandato concluso.
La forza di ISA risiede non solo nella capacità di misurare, ma anche di generare cambiamento. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, le comunità di progetto possono identificare le lacune, sviluppare strategie più efficaci e pianificare interventi che abbiano un impatto duraturo
Un caso pratico è il progetto NADIR – Nuovi Ambienti di Relazioni (, realizzato a Salerno con il supporto del Dipartimento per le Politiche della Famiglia. L’obiettivo del progetto è quello di promuovere l’inclusione di bambini e ragazzi in alcune scuole di periferia, coinvolgendo insegnanti, famiglie e territorio in un processo di responsabilità condivisa. ISA ha permesso di analizzare quanto il partenariato già stava o meno convergendo su obiettivi e strategie comuni, accompagnando inoltre la costruzione di una rete orientata nella gestione condivisa delle attività educative. I processi valutativi diventano strumenti per osservare insieme la comunità e condividere come l’uso delle risorse di progetto consenta di far crescere il lavoro di squadra interno al partenariato e con la comunità di progetto allargata.
Un secondo esempio riguarda il Centro Diurno Disabili (CDD) del Comune di Melzo. In questo caso, l’applicazione di ISA ha sostenuto una riprogettazione del servizio che superasse la concezione assistenziale della disabilità, valorizzando le persone con disabilità come membri attivi della comunità. Anche qui, durante la fase di valutazione, ISA ha analizzato come i diversi attori del CDD – operatori, volontari, responsabili di progetto, manager – raccontassero le modalità di utilizzo delle risorse a partire dal ruolo ricoperto. Grazie ad un lavoro di rete tra professionisti e territorio, il CDD sta incrementando la sua identità di hub per la coesione e lo sviluppo locale, in cui la disabilità si inserisce come motore di innovazione. Attraverso ISA, quindi, il centro è accompagnato nella sua trasformazione da “servizio per i suoi beneficiari” a “nodo nella rete territoriale”, capace di generare valore e coesione con e oltre i suoi beneficiari.

Foto di Marlis Trio Akbar su Unsplash
Le due applicazioni di ISA parlano chiaro: entrambi i progetti possono diventare laboratori di innovazione sociale. In entrambi i casi, infatti, ISA ha fornito dati utili per migliorare la governance progettuale e coinvolgere i professionisti in un processo di co-progettazione strategica.
In entrambi i casi, il coinvolgimento attivo delle comunità organizzative e di progetto ha permesso di creare modelli che non solo rispondono ai bisogni attuali, ma preparano il terreno per un futuro coesivo, anticipando le strategie necessarie. I risultati ottenuti dimostrano che ISA non è solo uno strumento di valutazione, bensì una leva per promuovere innovazione e sostenibilità nel lungo periodo.
Il potenziale di ISA sta nell’essere uno strumento trasformativo: non si limita a certificare l’impatto, ma offre una roadmap per innovare e costruire una sostenibilità che sia realmente replicabile nel tempo
ISA rappresenta un passo avanti nella gestione delle risorse e nella costruzione di comunità più resilienti: a prescindere dall'ambito di intervento (sociale, culturale, di rigenerazione urbana, ambientale...) e dal target dei destinatari, ogni progetto, servizio, organizzazione può infatti diventare un laboratorio per creare valore, non solo per i beneficiari diretti, ma per l’intera comunità. Misurare l’impatto e la sostenibilità passa dall’essere un esercizio rendicontativo, ad essere processo che apre nuove possibilità di sviluppo. La sostenibilità diventa, così, concreta e misurabile. È un invito a ripensare come utilizziamo le risorse e come costruiamo le relazioni che definiscono le nostre comunità. Perché misurare non è mai un atto neutrale: è il primo passo verso la promozione di un cambiamento che lascia il segno.
DialogicaLab. "Siamo Architetti dell’interazione umana e progettisti del cambiamento. Il nostro obiettivo è rendere Enti Pubblici, organizzazioni private, cittadini più competenti nell’aumentare il proprio impatto positivo sulla comunità di riferimento e nel promuovere la sostenibilità come responsabilità condivisa. Vediamo un mondo in cui la conoscenza diffusa e rigorosa delle interazioni umane consente ai policy maker e ai cittadini di anticipare l’impatto delle proprie scelte e di progettare e gestire comunità più coese, più in salute e più sostenibili".
Impegnata dal 2006 negli ambiti della consulenza, della formazione e della ricerca per l'innovazione di Politiche Sociali e Servizi alle persone, la realtà di DialogicaLab può contare su un team di psicologi, psicoterapeuti, ricercatori per servizi di comunità, formatori ed esperti in comunicazione, costantemente attivi nello sviluppo e nell'applicazione del programma di ricerca della Scienza Dialogica.
Per approfondire:
"Misuriamo l'intangibile". Una guida all'osservazione delle interazioni umane
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