Italia, destinazione ideale per remote worker e nomadi digitali

Foto da Pixabay
In occasione dell’inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano, è stato presentato in anteprima nazionale il Rapporto sul Nomadismo Digitale in Italia 2022: “Come rendere l’Italia una destinazione attraente e ospitale per remote worker e nomadi digitali” realizzato dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali ETS, con il contributo di Airbnb.
L’obiettivo di questo report è comprendere quali siano le esigenze, le aspettative, le criticità, i servizi richiesti dai remote worker e indagare quali siano gli aspetti decisivi e strategici da considerare per fare dell’Italia una destinazione attraente e ospitale per lavoratori da remoto e nomadi digitali provenienti da tutto il mondo.
I risultati sono basati sui dati raccolti da un sondaggio internazionale realizzato nel mese di Marzo 2022 a cui hanno risposto oltre 2200 remote worker e nomadi digitali provenienti da diversi Paesi
Alberto Mattei, Presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali spiega: “Ci troviamo di fronte alla straordinaria opportunità per i nostri territori di attrarre un “nuovo tipo di persona”, libera di vivere e lavorare da remoto ovunque nel mondo, più consapevole e attenta alla qualità della vità, al benessere e ai temi della sostenibilità ambientale e sociale. Temi come il lavoro da remoto e il nomadismo digitale – se seriamente considerati – possono contribuire a ridurre il divario economico, sociale e territoriale in Italia.”
Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia , sottolinea “Con l’affermazione del lavoro da remoto, sono sempre di più coloro che non hanno la necessità di recarsi in ufficio quotidianamente: per la prima volta, milioni di persone possono vivere ovunque, determinando così il più grande cambiamento nel mondo dei viaggi […]”

I principali risultati emersi dal sondaggio
L’Italia risulta essere una destinazione molto attraente agli occhi dei remote worker e i nomadi digitali: il 43% degli intervistati sceglierebbe il Sud Italia e le Isole come destinazione privilegiata, il 14% una destinazione del Centro Italia e solo il 10% il Nord Italia.
I quattro aspetti più rilevanti e irrinunciabili per i remote worker che vorrebbero vivere un'esperienza di nomadismo digitale nel nostro Paese e che influenzano la scelta della loro destinazione sono: la qualità della connessione a Internet, costi della vita adeguati alle loro esigenze, attività culturali e la possibilità di sperimentare le tradizioni locali.
Il 42% è interessato a soggiornare in Italia per periodi che variano da 1 a 3 mesi, il 25% da 3 a 6 mesi, mentre il 20% sarebbe disposto a fermarsi anche per più tempo.
Il 93% vorrebbe vivere la propria esperienza da nomade digitale soggiornando per periodi di tempo variabili in piccoli comuni e borghi dei territori marginali e aree interne del nostro Paese, considerati luoghi dove la qualità della vita è migliore, rispetto ai grandi centri urbani.
Le attività che vorrebbero maggiormente sperimentare sui territori e che interessano di più remote worker e nomadi digitali sono: gli eventi culturali e quelli enogastronomici (circa il 60% degli intervistati), seguiti dalle attività a contatto con la natura (47%), corsi di lingua italiana, eventi sportivi ( 36 %) e tutto ciò che riguarda esperienze legate alle tradizionali del territorio e attività di socializzazione e scambio con la comunità locale (34%).
Le principali criticità che emergono sono: costi della vita elevati per soggiorni a lungo termine, connessioni alla rete non adeguate soprattutto nelle aree marginali del Paese e normative contrattuali, fiscali e burocratiche eccessivamente complesse.
Questo rapporto dimostra come l’Italia abbia tutte le caratteristiche ambientali e di contesto necessarie per essere una destinazione attraente per remote worker e nomadi digitali di tutto il mondo
E’ però necessario aumentare la consapevolezza di operatori pubblici e privati, istituzioni e cittadini su chi siano realmente i “remote worker e i nomadi digitali” e quali sono loro le loro esigenze. Inoltre bisogna progettare offerte coordinate e strutturate di prodotti e servizi specifici e sviluppare una comunicazione adeguata in grado di informare e attrarre questi viaggiatori/lavoratori.
L’Associazione Italiana Nomadi Digitali, attraverso il suo network professionale, dal 2021 è già impegnata attivamente in diverse progettualità per contribuire a rendere l’Italia una destinazione attraente e ospitale per lavoratori da remoto e nomadi digitali provenienti da tutto il mondo.
“Ci impegneremo a portare questo report all’attenzione di istituzioni nazionali, amministratori ed enti locali, tavoli di lavoro, imprese (profit e non-profit) del settore pubblico e privato che si stanno, o vorranno, impegnarsi attivamente per rendere l’Italia una destinazione attraente e ospitale per remote worker e nomadi digitali.”
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