Imparare a pensare oltre i tradizionali confini disciplinari. Tra scienza e arte, il progetto Future Inventors

Future Inventors © Galimberti
All'interno del sistema scolastico italiano è sempre più evidente la necessità di dotarsi di nuove strategie educative. Le analisi condotte in questi anni da Fondazione Rocca sulla scuola italiana hanno evidenziato come i risultati degli studenti, a partire dalla scuola media e con maggiore evidenza nell'ambito delle materie scientifiche, inizino a peggiorare in rapporto sia a quelli degli altri paesi europei che, in maniera ancora più chiara, nei confronti dei paesi asiatici. Nell’ambito del dibattito intorno all’educazione alle STEM (dall'inglese science, technology, engineering and mathematics, è un termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche e i relativi corsi di studio) trovano posto anche le competenze digitali, necessarie per creare consapevolezza sul ruolo della tecnologia e delle sue applicazioni nella vita delle persone.
Sulla base delle nuove esigenze formative, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e Fondazione Rocca presentano il progetto Future Inventors, un nuovo approccio educativo per potenziare l’insegnamento e l’apprendimento delle STEM nella scuola secondaria di 1° grado. L’iniziativa è rivolta sia agli insegnanti che agli studenti: attraverso tecnologie digitali, linguaggi artistici ed espressivi d’avanguardia quali proiezioni interattive, sound art, videomapping e algoritmi creativi, tutti integrati in percorsi di apprendimento attivo e sperimentale, Future Inventors contribuisce a coinvolgere e appassionare i ragazzi dagli 11 ai 13 anni alle discipline tecnico-scientifiche, arricchendone la pratica educativa in classe.

Future Inventors © Galimberti
L’utilizzo dei linguaggi digitali, oltre a rendere gli studenti protagonisti nel percorso di apprendimento, li spinge ad un uso più consapevole e meno passivo delle tecnologie
Tra gli aspetti innovativi del progetto c’è la realizzazione di un laboratorio, uno spazio che funge da luogo di sperimentazione immersiva della metodologia di Future Inventors, ma allo stesso tempo diventa anche una risorsa permanente a disposizione di tutti i visitatori del Museo. Il laboratorio propone un percorso esperienziale innovativo basato sulla contaminazione originale fra scienza, tecnologia e arte.
“Il Museo prosegue e arricchisce la sua collaudata esperienza e il suo impegno nell'educare i giovani in stretta collaborazione con le scuole, tenendo così fede a un'ormai lunga storia che incomincia con la sua stessa nascita. La scuola è alla fonte di ogni società; ed è la condizione essenziale per un futuro migliore. Collocare l'educazione scientifica al centro dell'istruzione è un gesto di responsabilità necessario e sempre più urgente”, dichiara Lorenzo Ornaghi, Presidente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

Future Inventors © Galimberti
“I musei ricoprono un ruolo determinante nella società contemporanea e rappresentano una risorsa al servizio della società e, in particolare, della scuola. Attraverso il lavoro del CREI, il suo Centro di Ricerca per l’Educazione Informale, il Museo studia, definisce e rende disponibili metodologie, risorse e spazi educativi che arricchiscono l’apprendimento delle STEM in contesti sia formali che informali, diventandone punto di riferimento a livello internazionale”, spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo.
Future Inventors propone un processo di apprendimento digitale e analogico, fisico e virtuale, dedicato alle scuole oltre che al pubblico del Museo, basato sulla contaminazione originale fra STEM e arte: la cultura digitale, così vicina alla quotidianità dei ragazzi, viene usata per attivare nuove connessioni e comprensioni e diventa lo strumento che permette di esplorare contenuti scientifici e aspetti di metodo.
“Migliorare l’approccio alle materie scientifiche rappresenta un obiettivo strategico per poter vivere in modo consapevole in un mondo che si sta evolvendo con grande rapidità. Dotare le nuove generazioni di queste competenze equivale a quello che ha rappresentato per noi imparare l’inglese: avere cioè gli strumenti di libertà – spiega Gianfelice Rocca, Presidente Fondazione Rocca – Dobbiamo superare gli steccati tra le materie che invece caratterizzano la vita scolastica. I nostri studenti devono imparare a pensare oltre i tradizionali confini disciplinari. Con questo progetto abbiamo quindi avvicinato le STEM alle materie artistiche, trasformandole in STEAM.”
Dall’esperienza sensoriale al pixel: il metodo Future Inventors. Lo staff educativo del Museo, insieme a Fondazione Rocca, ha progettato e sperimentato con insegnanti e studenti delle scuole medie un approccio all'apprendimento totalmente nuovo, che utilizza tecnologie digitali e linguaggi artistici ed espressivi d’avanguardia, reintegrando così quei fattori - quali l’esperienza estetica, l’espressione personale e la progettazione creativa - solitamente esclusi dal classico approccio alle STEM.
L'immagine e il suono sono stati scelti come temi-focus delle esperienze e delle attività educative proposte, poiché entrambi sono ambiti pluridisciplinari previsti dal programma scolastico delle scuole secondarie.
L’obiettivo, dopo aver utilizzato i laboratori, è quello di poter applicare a scuola l’approccio di Future Inventors e di estenderlo ad un ambito disciplinare più ampio
Il percorso di Future Inventors si articola attraverso tre diverse fasi: coinvolgere attivamente insegnanti e studenti mediante l’uso di installazioni artistiche in grado di stimolare i sensi e favorire emozioni, con un impatto forte e immediato; approfondire i concetti STEM connessi all’esperienza vissuta nella fase precedente, aiutare l'utente a capirne le caratteristiche e costruire le competenze necessarie a replicare in altri contesti i concetti imparati; maneggiare contenuti e strumenti a partire dalle conoscenze sviluppate nelle fasi precedenti, attraverso lo sviluppo di un personale progetto di narrazione individuale e di auto-espressività.
Le installazioni di arte digitale che caratterizzano il laboratorio sono state create in collaborazione con artisti di livello internazionale che lavorano proprio sull’intersezione tra scienza, tecnologia e arte, come Gerhard Funk, Michael Bromley, Anders Lind, Machiel Veltkamp e Moritz Simon Geist. Le opere artistiche diventano così nuovi contesti per l’esplorazione e la sperimentazione di contenuti STEM, consentendo in particolare di approfondire l’immagine e il suono e di esplorare in modo creativo le connessioni tra le varie discipline.

Future Inventors © Galimberti
Dopo la fase di ricerca e sviluppo, il progetto Future Inventors prevede una fase iniziale di sperimentazione mediante il coinvolgimento di cinque scuole lombarde che, fino alla fine dell’anno scolastico in corso, parteciperanno al percorso di formazione in Museo e a scuola.
L'obiettivo è quello di contribuire alla costruzione di una modalità didattica sostenibile e trasferibile su ampia scala, diventando risorsa riconosciuta e rilevante
Sempre durante l’anno scolastico 2021-2022, è previsto un programma di residenze al Museo da parte di artisti che lavorano nell’intersezione fra scienza, tecnologia e arte i quali, durante la loro permanenza, interagiranno direttamente con gli studenti per far conoscere le STEM da un punto di vista diverso.
Per tutta la durata del progetto, il Centre for Research in Education in Science, Technology, Engineering & Mathematics (CRESTEM) di King’s College London condurrà uno studio di ricerca volto a definire le caratteristiche e gli aspetti innovativi di questo nuovo approccio all’educazione alle STEM.
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