L’Italia vieta gli allevamenti di animali per pellicce. Riconversione ecologica per le strutture

 

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Dal prossimo 1° gennaio l’Italia mette al bando gli allevamenti di animali per produrre pellicce. Una grande vittoria per milioni di animali: la Commissione Bilancio del Senato, infatti, ha approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio 2022 (sintesi di una proposta di Legge della LAV presentata già dal 2011 e rilanciata con ben quattro mobilitazioni nazionali negli ultimi dieci anni), che la LAV ha proposto da diversi mesi anche nell’ambito dei Decreti governativi con misure anti-Covid, e che finalmente è stato accolto.
 
Si tratta di un emendamento trasversale la cui prima firmataria è la Sen. Loredana De che permetterà di salvare anche i 7039 visoni riproduttori presenti a oggi negli ultimi 5 allevamenti in funzione fra Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo, dopo che per tutto l’anno in corso l’attività era stata sospesa dal Ministro della Salute per prevenire la diffusione di Covid da e verso gli animali.
 
 
“L’Italia è un Paese più civile, abbiamo messo la parola fine ad una industria crudele, anacronistica, ingiustificabile che non ha più motivo di esistere in una società dove il valore di rispetto per gli animali, in quanto esseri senzienti, è sempre più diffuso. - dichiara Simone Pavesi, responsabile Area Moda Animal Free - Oggi inizia una nuova epoca di civiltà nella quale i nostri figli avranno difficoltà a credere che un tempo gli animali venivano allevati per poi strappare loro la pelliccia. Il Parlamento ed il Governo hanno finalmente posto il sigillo istituzionale ad un cambiamento sociale radicato tra i consumatori italiani ed europei, e le principali aziende globali della moda che hanno fatto proprio e concretizzato questo valore tramite politiche commerciali fur-free”.
 
 
Il provvedimento di divieto di allevamento è il traguardo finale di un percorso avviato in particolare lo scorso anno con l’inizio della epidemia di coronavirus SARS-CoV-2 anche negli allevamenti di visoni allevati per la produzione di pellicce.
 
LAV aveva da subito monitorato l’evoluzione dell’epidemia e lanciato la campagna #EmergenzaVisoni al fine di rappresentare alle Istituzioni la necessità di vietare per sempre questi allevamenti, inaccettabili e insostenibili innanzitutto per gli animali e, poi, anche per la salute pubblica.
 
 
Dopo un primo importante traguardo, l’Ordinanza ministeriale di temporanea sospensione degli allevamenti (ossia divieto di riproduzione dei visoni) sino al 31 dicembre 2021 e che, di fatto, ha consentito di evitare la nascita di 40mila visoni altrimenti destinati a diventare pellicce, nonché di ridurre significativamente il rischio di formazione di nuovi focolai dopo quelli già intercettati in 2 allevamenti, ora è arrivato il traguardo finale: il divieto per sempre agli allevamenti di animali per produrre pellicce.
 
 
“L’impegno di LAV prosegue: il nostro prossimo obiettivo sarà l’estensione del divieto agli allevamenti di animali per produrre pellicce in tutta l’Unione europea, visto che l’Italia si aggiunge oggi ad altri dieci Paesi comunitari che hanno già vietato questa crudeltà negli anni passati”, conclude Pavesi.
 
 
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Cosa dice la norma
 
 
DIVIETO dal 1° gennaio 2022 è vietato allevare, fare riprodurre in cattività, detenere, catturare o uccidere animali, di qualsiasi specie (non solo visoni), per il principale scopo di ricavarne pellicce.
 
SMANTELLAMENTO Entro il 30 giugno 2022 i 5 allevamenti che attualmente detengono visoni ed altre 5 strutture che però sono senza animali, dovranno essere smantellate.
 
INDENNIZZI Agli allevatori saranno concessi indennizzi proporzionati alla numerosità dei visoni presenti, un contributo del 30% del fatturato registrato nell’ultimo ciclo produttivo, ed un contributo a fondo perduto massimo di 10.000 euro per la copertura delle spese di demolizione dei fabbricati e degli impianti oppure di quelle sostenute per la ristrutturazione e riconversione in attività agricola diversa dall’allevamento di animali. L’indennizzo non potrà essere maggiore di 3 milioni di euro per allevamento.
 
RICONVERSIONE ECOLOGICA Al fine di promuovere una riconversione ecologica, gli allevamenti potranno accedere ad un fondo complessivo di 3 milioni di euro dal Next Generation EU-Italia per l’avvio di impianti agri-voltaici e parchi agrisolari (Missioni M2C1 e M2C2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
 
ANIMALI Con Decreto del Ministero della Transizione Ecologica e dei Ministeri di Agricoltura e Salute, da emanare entro il 31 gennaio, saranno regolate le modalità di eventuale cessione, sterilizzazione e detenzione dei visoni in strutture preferibilmente gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute. 
 
 
 

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