UPCYCLING: per Favini è la “parola dell’anno” da quasi trent’anni

favini up cycling

 

Favini, azienda che si distingue nel mercato cartario e del packaging per il suo approccio innovativo unito alla sensibilità ambientale, ha sperimentato un nuovo materiale derivante dalla filiera tessile per produrre una nuova carta ecologica recuperando cotone e lana in parziale sostituzione di cellulosa di albero.

 


Upcycling: cos’è e quali sono gli esempi di Favini

La pratica di riutilizzo di materiali di scarto, destinati ad essere gettati, per creare nuovi oggetti dal valore maggiore del materiale originale è detta upcycling, eletta 'Parola dell’Anno del 2019' secondo Cambridge Dictionary. Favini ha adottato questo principio alla base dell’economia circolare già negli anni 90’, intraprendendo un percorso sostenibile che continua tuttora.

 

1 UPCYCLING FAVINI PAPER HD


Dapprima è stata brevettata Alga Carta realizzata con alghe della Laguna di Venezia, per poi sviluppare altre carte – Crush, Remake e Refit - a cui una parte della cellulosa è stata sostituita con residui agro-industriali, della pelletteria e di recente anche dell’industria tessile.

 

Il principio che accomuna questi progetti è il riuso creativo, invece ciò che li distingue è la filiera con cui Favini ha instaurato un rapporto di simbiosi industriale per innescare virtuosismi propri dell’economia circolare.

 

 

Oltre l’upcycling: simbiosi industriale ed ecologia industriale

Il sistema a ciclo chiuso in cui tutti i rifiuti prodotti vengono riutilizzati è parte del concetto di “ecologia industriale”, che si snoda attorno all’affinità tra sistema naturale e sistema industriale. Questa recente espressione potrebbe diventare rapidamente di uso comune e Favini intende continuare in questa direzione nel futuro.

 

2 Schema ciclo simbiosi industriale Favini Refit


Nell’ambito dell’analogia con gli ecosistemi naturali, che si distinguono per il loro carattere ciclico, rientra il concetto di “simbiosi industriale”.  
Industrie tradizionalmente separate integrano i processi per promuovere vantaggi competitivi attraverso lo scambio di materia, energia, acqua e, nel caso di Favini e delle sue carte ecologiche, di sotto-prodotti.


L’attuale percorso di sviluppo sostenibile di Favini è caratterizzato non solo da innovazioni di prodotto ma anche di processo, attraverso monitoraggio e miglioramento continuo.

 

 

I numeri green di Favini

I dati pubblicati nel 2019 attestano la riduzione dei consumi energetici, il risparmio delle risorse idriche e il minor impatto ambientale in termini di emissioni di CO2. A questi aspetti si aggiunge l’attenzione e la ricerca per materie prime certificate e sostenibili, oltre all’impegno in un progetto pluriennale a favore del rimboschimento e del supporto della popolazione in Madagascar. [Fonte: Sustainability Channel Favini]

 

3 Favini riforestazione Madagascar Voiala

 

Da quando è iniziato il percorso di sviluppo sostenibile i consumi idrici di Favini sono stati ridotti del 40% (periodo 2009-2018) grazie all’implementazione del sistema di ciclo chiuso dell’acqua, che ne permette il riutilizzo quando possibile. Favini è impegnata nel monitoraggio e riduzione delle emissioni associate alle sue attività produttive.

Dal 2009, le emissioni di CO2 sono state ridotte del 21% con 4.920 t/cO2 eq evitate grazie all’autoproduzione di energia idroelettrica.
Inoltre, attraverso continui investimenti in efficienza energetica, come l’autoproduzione di energia rinnovabile grazie a due impianti idroelettrici, l’installazione di luci ad alta efficienza e l’impianto di cogenerazione, dal 2009 i consumi energetici sono stati ridotti del 15%.


Favini supporta anche progetti ambientali, in particolare sostiene Voiala volto a tutelare un’area del Madagascar.

 

L’obiettivo è quello di piantare 150.000 nuovi alberi entro il 2020 per ripristinare la foresta dell’isola. Grazie al progetto Voiala, Favini aiuta la comunità di Sahavondronina e dei villaggi circostanti, divenendo modello di sviluppo sostenibile per le altre comunità, facendo formazione, contribuendo allo sviluppo dell'agricoltura sostenibile, favorendo la tutela della foresta attraverso piantumazioni e strategie che promuovono l'ecoturismo.

 

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