Dritti al Punto: al via 18 progetti per la formazione digitale e l’inclusione sociale
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Dritti al Punto: al via 18 progetti per la formazione digitale e l’inclusione sociale

Sono 18 i progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con “Dritti al Punto”, il bando promosso in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. L’iniziativa mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini su tutto il territorio nazionale.

Le attività prenderanno avvio entro la fine del 2025 e si concluderanno nel 2026. L’obiettivo è sostenere progetti di formazione all’interno di 467 Punti Digitale Facile, integrando le iniziative già avviate nell’ambito della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, così da potenziarne l’offerta formativa. In totale sono stati assegnati circa 5 milioni di euro.

Tra i 18 progetti selezionati – distribuiti in modo equilibrato tra Nord, Centro, Sud e Isole – emergono iniziative che uniscono formazione e impatto sociale: dal rafforzamento delle competenze digitali di base allo sviluppo di percorsi personalizzati e flessibili, fino ad attività itineranti, materiali multilingue e soluzioni innovative per superare le barriere di accesso al digitale. Le proposte mirano a rispondere ai diversi livelli di preparazione dei beneficiari, garantendo un apprendimento realmente inclusivo ed efficace.

Per Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica: “La selezione dei 18 progetti del bando Dritti al Punto rappresenta un ulteriore passo verso un’Italia sempre più digitale e inclusiva. In questo modo, i Punti Digitale Facile rafforzano ulteriormente il loro ruolo di luoghi centrali, dove persone di ogni età possono acquisire competenze, abbattere barriere e sentirsi parte attiva della società. Il Governo considera l’inclusione digitale una priorità strategica: con iniziative come questa vogliamo rendere i cittadini protagonisti, capaci di accedere ai servizi, partecipare pienamente alla vita democratica e sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia. In quest’ottica, la collaborazione tra pubblico e privato sociale si conferma capace di produrre un impatto concreto e reale per l’intero Paese.”

Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Investire nelle competenze digitali significa investire nelle persone e nei territori, creando le condizioni per ridurre le disuguaglianze e rafforzare la coesione sociale. I 18 progetti selezionati con il bando Dritti al Punto vanno proprio in questa direzione: consolidano i Punti Digitale Facile come spazi a disposizione delle comunità e dei territori, dove i cittadini possono trovare strumenti concreti per crescere e cogliere le opportunità che la tecnologia offre. L’inclusione digitale, soprattutto verso chi è più fragile, deve essere quindi una leva fondamentale per costruire un Paese più giusto. Un ringraziamento speciale va alle Fondazioni di origine bancaria che, attraverso il Fondo per la Repubblica Digitale, contribuiscono a tradurre questa visione in realtà.”

 

Tra le proposte idonee sono stati selezionati 18 progetti, che consentiranno di potenziare 467 Punti Digitale Facile così distribuiti: 10 nell’Area Nord e Centro e 8 nell’Area Sud e Isole, assicurando un’ampia copertura territoriale e coinvolgendo la quasi totalità delle regioni

 

Molti dei progetti si distinguono per l’approccio innovativo e l’impatto sui territori. Alcuni prevedono programmi formativi strutturati in moduli tematici ispirati al quadro europeo DigComp 2.2, articolati su più livelli per adattarsi alle diverse competenze dei partecipanti e fornire strumenti concreti ed efficaci. Altri puntano a rafforzare la formazione digitale come strumento di inclusione sociale, portando l’innovazione direttamente dove serve: grazie a unità mobili attrezzate come aule didattiche itineranti, sarà possibile raggiungere comunità locali, piccoli centri e aree meno servite, offrendo corsi brevi e pratici pensati per i bisogni concreti dei cittadini.

Tra gli elementi distintivi ricorrono la forte attenzione all’innovazione didattica, la flessibilità e la personalizzazione dei percorsi formativi, per garantire esperienze accessibili e su misura. Una parte significativa delle iniziative è inoltre dedicata al rafforzamento delle competenze digitali di base, con particolare attenzione a persone in condizione di fragilità – anziani, migranti, giovani e persone con disabilità – e al superamento delle barriere attraverso il coinvolgimento della rete dei nodi territoriali e la partecipazione diretta delle comunità.

 Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che punta a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale.

L’Italia, tuttavia, registra un ritardo rispetto alla media UE: il 2030 Digital Decade Report della Commissione europea (luglio 2025) afferma che solo il 46% degli adulti possiede competenze digitali di base, a fronte del 54% della media europea. Il divario è marcato anche sul piano generazionale: se il 59% dei giovani tra 16 e 24 anni raggiunge le soglie minime individuate dal framework DigComp, la quota scende al 19% tra gli over 65, con valori comunque inferiori alla media europea in tutte le fasce d’età.

 

Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. A marzo 2025, la rete aveva raggiunto circa 760 mila cittadini – pari al 38% dell’obiettivo – con risultati disomogenei tra le regioni

 

Cos'è il Fondo. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si colloca all’interno degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC. È alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta. Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale rivolti a diversi target della popolazione: NEET, donne, disoccupati e inattivi, lavoratori a rischio disoccupazione per l’automazione, studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, operatori dell’economia sociale, persone detenute e in condizioni di vulnerabilità.

L’obiettivo è sperimentare modelli efficaci di formazione e inclusione digitale e replicarli su scala più vasta, così da offrire al Governo le migliori pratiche utili alla definizione di future politiche nazionali.

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