Il Terzo Segreto di Satira suona la campanella del nuovo anno dell’Università del Volontariato

L’Università del Volontariato, ideata nel 2012 dal Centro di Servizio per il Volontariato Città Metropolitana di Milano, si appresta a varare l’ottavo anno accademico e lo fa, insieme alle altre cinque sedi in Italia, con un sorriso, invitando in cattedra la creatività del collettivo Il Terzo Segreto di Satira, chiamato a interpretare “a modo suo” l’importanza della Formazione del Volontariato e l’unicità del progetto UNIVOL.
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Sette anni accademici conclusi all’ombra della madonnina, oltre 11.000 corsisti e oltre 4.000 ore di formazione erogate grazie alla partnership didattica con 36 enti tra i quali tutti gli storici atenei universitari milanesi.
“I numeri della sede di Milano raccontano di una Città che ha voglia di fare sì il Bene, ma che ci chiede gli strumenti per farlo meglio, strumenti capaci di coniugare lo slancio spontaneo e sincero a una formazione che si possa spendere sul campo – afferma Ivan Nissoli, Presidente CSV Milano – per questo abbiamo pensato quest’anno di rinnovare l’offerta formativa per rispondere alle sfide che la nostra Milano ci pone davanti quotidianamente e che non possono essere rimandate”.
Aggiunta di peso al programma dell’Università del Volontariato di Milano è infatti l’inserimento di due nuovi master che si affiancano agli storici due dedicati ai Dirigenti di Enti del Terzo Settore e per i Formatori. Grazie alla partnership di lunga data con IULM Università di Lingue e Scienze della Comunicazione partirà il Master per Comunicatori del non profit, mentre grazie all’ingresso ufficiale nel tavolo di progettazione didattica dell’Università di Milano-Bicocca l’anno accademico 2019 si fregia del Master Coordinare e gestire volontari e personale dipendente nel non profit.

Università del Volontariato sede di MIlano - Fonte Facebook
“Ovviamente pensando alla modulazione dell’offerta formativa – aggiunge Nissoli – non possiamo dimenticare le sfide del presente, tra le quali quella relativa all’Immigrazione. Le recenti normative emanate dal Parlamento hanno trasformato pesantemente le dinamiche d’accoglienza e così ci siamo accorti che molti corsi dedicati agli operatori che quotidianamente hanno a che fare con i migranti non rispondevano più alle loro necessità. Ed è per esempio il caso dello storico ‘Insegnare italiano agli stranieri’… i centri non esistono più e sono diminuite anche le classi di italiano. Abbiamo quindi pensato di porre al centro nuove opportunità formative focalizzandoci sulla valorizzazione di best practice meneghine di coesione, integrazione e sviluppo sociale facendoci aiutare dalle numerose realtà milanesi che, nonostante tutto, non hanno mai smesso di agire per l’Inclusione”.
Come da sette anni a questa parte rimane invariato il “triplice percorso” che una cittadina o un cittadino può seguire iscrivendosi all’Università del Volontariato.
Oltre i già citati Master, dedicati a chi ricopre nel non profit ruoli apicali esiste il “percorso universitario” che si compone di 3 corsi a scelta, 3 obbligatori, un’esperienza di tirocinio presso una non profit e la realizzazione/discussione di una tesina finale, il tutto seguiti da un tutor.
Altra novità di quest’anno è rappresentata dal fatto che un diplomando possa svolgere il proprio tirocinio affiancando una delle moltissime proposte di volontariato civico che la città di Milano offre ai cittadini.
Infine, l’ultima opzione è quella di seguire singoli corsi e serate informative. Tutte e tre le modalità si compongono comunque di appuntamenti serali o estesi al week end per facilitare l’accessibilità al più ampio numero di partecipanti.
L’Università del volontariato è un esempio virtuoso di rete e di servizi; un progetto appoggiato e promosso dalla rete nazionale dei Centri di Servizio al Volontariato CSVnet e condiviso con altri CSV italiani. Le sue sedi, oltre Milano, si trovano a Bologna, Treviso, Cosenza, Ferrara e Salerno
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