MEET Project. Quando il museo sfida il pregiudizio

Che cos'è un museo se non un luogo di partecipazione e comunione, una grande piazza di incontro e di scambio di saperi ed esperienze multiculturali, oltre che uno spazio preposto alle attività di studio, valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale?
Nell'epoca delle migrazioni, far incontrare linguaggi, culture ed etnie diverse può rappresentare un valore aggiunto anche per i musei, un’opportunità di condivisione ed uno strumento per interpretare le dinamiche di una realtà in costante evoluzione.
“Nei musei, attraverso le opere, si narrano molti miti, tuttavia il nostro intento è smentire quello che più ci lega ai giorni nostri, ovvero che vede lo “straniero” dipinto con accezione negativa, non già come un valore aggiunto, una risorsa” racconta Viviana Gentile, socia fondatrice e Presidente di MEET Project Coop Sociale.
“Nuovi occhi per reinventare vecchie terre”
Il motto di MEET Project Coop Sociale è la perfetta sintesi della mission dell'associazione, che nasce dall'evoluzione dell’esperienza in campo di sei giovani calabresi con l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale, la partecipazione giovanile, l'inclusione e le tradizionali e nuove forme di cittadinanza attiva di italiani e stranieri, l’accesso ai servizi del territorio per richiedenti asilo e rifugiati, nonché fornire supporto allo sviluppo di attività di impresa ibrida.

In questi anni di attività MEET Project ha avviato molteplici partenariati significativi. Tra questi, particolarmente significativa e fruttuosa è la collaborazione con Save The Children Italia ONLUS per il progetto “Vie d'uscita”, attivo dal 2012 con l’obiettivo di rafforzare la protezione di minori e neo-maggiorenni a rischio o vittime di sfruttamento sessuale su territorio italiano, mediante l’attivazione di percorsi di fuoriuscita dai circuiti della tratta e di percorsi di accompagnamento all'autonomia economica e sociale.
MEET Project: sviluppo sostenibile, inclusivo e intelligente dei territori
L'ultimo progetto ideato dal team di MEET Project - con la collaborazione di 4Culture (società di servizi impegnata nella progettazione di eventi culturali e nella valorizzazione dei beni culturali) e e-bag (realtà specializzata nell'ideazione e sviluppo di prodotti multimediali e servizi di comunicazione) - nasce a Catanzaro e vede il Complesso monumentale del San Giovanni, punto di riferimento del panorama culturale in Calabria, trasformarsi in uno spazio aperto alla sperimentazione in un'iniziativa denominata “Un luogo comune. Il Museo sfata il mito”, dai notevoli risvolti sociali e culturali.
Le attività hanno avuto luogo a partire dal mese di Dicembre 2019 in occasione della mostra "Il trionfo delle Meraviglie. Bernini e il Barocco Romano" e hanno visto protagonista Etienne Dramou, giovane guineano di 18 anni, che ha accompagnato i visitatori alla scoperta della mostra, alla presenza di Anna Laura Orrico, Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali , con grande riscontro di pubblico.
“Nell’epoca delle migrazioni, far incontrare linguaggi, culture ed etnie diverse può rappresentare un valore aggiunto anche per i musei, un’opportunità di condivisione ed uno strumento per interpretare le dinamiche di una realtà in costante evoluzione” prosegue Viviana Gentile.
L'iniziativa si pone l'obiettivo di dare nuova vita allo spazio museale, facendolo diventare un luogo di incontro tra culture differenti, dando inoltre opportunità concrete di formazione artistica e professionale e di crescita personale a giovani titolari di protezione internazionale. E i risultati non si sono fatti attendere: già dalle prime sperimentazioni si è infatti potuto vedere come il progetto possa influire positivamente sulle condizioni psico-fisiche dei partecipanti coinvolti, che si sono sentiti migliorati non solo dal punto di vista delle conoscenze artistico-culturali, ma anche nell'autostima, nella percezione di sé, nella partecipazione attiva all'interno del territorio in cui vivono e nell'elaborazione del trauma migratorio.

Il progetto “Un luogo comune. Il Museo sfata il mito” è il primo nel suo genere in Calabria, tra le pochissime iniziative di questo genere a livello nazionale, sperimentate a Firenze e Torino, ed internazionale, come nel caso del Musée d’Orsay di Parigi.
E’ il frutto di una sperimentazione tanto inedita quanto importante, poiché promuove, attraverso l’esperienza pratica, il dialogo interculturale, la partecipazione giovanile e l’applicazione dei nuovi modelli di cittadinanza attiva di italiani e stranieri.
L'idea nasce sull'esempio del progetto “Multaka: Museum as Meeting Point”, lanciato a Berlino e mirato a insegnare a rifugiati e immigrati provenienti da Siria e Iraq a essere guide di musei.
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