Open Lab: Made Green In Italy. La certificazione italiana dell’impronta ambientale

Tornano gli appuntamenti con gli “OPEN LAB” previsti dal progetto SMART, pensati per offrire strumenti operativi e per condividere esperienze e competenze, al fine di valorizzare l’impegno e i benefici legati alla responsabilità sociale per le imprese e per la nostra comunità.
Il 13 febbraio a Como si parlerà di
“Made Green in Italy. La certificazione italiana dell’impronta ambientale”.
L’impronta ambientale di prodotto è un metodo per stimare l’impatto che un prodotto o un servizio può avere su una o più componenti ambientali durante l’intero ciclo di vita.
L’impronta ambientale può anche essere usata per comunicare ai consumatori e alla società l’impatto ambientale collegato al prodotto acquistato incrementando, così, la fiducia dei consumatori in un mercato globale sempre più attento all’ecosostenibilità.
Il 29 maggio 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 21 marzo 2018 n.56, recante il Regolamento per l’attuazione dello schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato “Made Green in Italy“. Con questo atto normativo ha preso vita lo schema dedicato a tutte le imprese che si fanno portatrici del Made in Italy, basato sul metodo della Product Environmental Footprint (PEF) della Commissione Europea.
L’Open-Lab avrà l’obiettivo di entrare nel merito delle Impronte Ambientali di Prodotto (PEF) e di presentare il Regolamento sul Made Green in Italy, inquadrando lo schema di certificazione nel panorama delle certificazioni internazionali e di fornire dettagli e chiarimenti relativamente al Bando di finanziamento per l’elaborazione di ulteriori Regole di Categoria per nuovi prodotti, mirato a supportare l’avvio concreto dello schema, attraverso il sostegno economico ai soggetti che propongono di sviluppare tali regole per i propri settori di pertinenza.
Nel corso dell’incontro, inoltre, verranno presentate e discusse alcune delle esperienze più avanzate di applicazione del metodo dell’Impronta Ambientale in Italia, tra le quali il progetto sostenuto dalla Camera di Commercio di Como-Lecco.
Partecipazione gratuita, previa iscrizione on-line
13 FEBBRAIO 2020 Ore 14.00 – 16.30
Camera di Commercio Como-Lecco Via Parini, 16 COMO
Il programma
Ore 14.00 Registrazione dei partecipanti
Ore 14.15 Saluto introduttivo e presentazione del progetto interreg SMART Stefania Borghi, Camera di Commercio di Como-Lecco
Ore 14.30 La Environmental Footprint della Commissione Europea: recenti sviluppi e ulteriori prospettive di evoluzione Imola Bedo, DG Ambiente, Commissione Europea(in collegamento)
Ore 15.00 Lo schema Made Green in Italy e il bando di finanziamento per l’elaborazione delle RCP, Regole per le Categorie di Prodotto Nicoletta Fascetti Leon, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, UAT Sogesid
Ore 15.30 L’Impronta Ambientale di Prodotto: opportunità per le piccole e medie imprese e risultati del progetto inprovincia di ComoFabio Iraldo, IdM –Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e Green –Università Bocconi Camilla Facheris, Ricercatrice Green –Università Bocconi
Ore 16.00 Question Time e conclusioni
Info su Progetto SMART
Il progetto SMART – STRATEGIE sostenibili e MODELLI di AZIENDE RESPONSABILI nel TERRITORIO transfrontaliero promosso dalla Camera di Commercio di Como-Lecco, SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) Confindustria Como, Università Bocconi, e SQS e finanziato dal Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera.
L’obiettivo di SMART è comprendere e attivare l’adeguamento di strategie e processi che integrino la sostenibilità.
La sostenibilità per le imprese si traduce in continuità di business, competitività e gestione del rischio mentre per i territori significa creare valore condiviso tra gli stakeholder, sviluppare benessere per la comunità e avere partner affidabili ed efficaci nel ridurre le esternalità negative e generare risorse positive.
Il progetto SMART intende mettere a sistema le best practice che esistono sul territorio transfrontaliero, adottare un approccio maggiormente sistemico alla sostenibilità,
(Foto di Colin Behrens da Pixabay )
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