Edifici smart e sostenibili: arriva la norma ENEA-UNI per la transizione urbana
Analizzare l’edificio lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla fase di progettazione fino alla dismissione, per promuovere costruzioni smart capaci di scambiare energia, dati e servizi all’interno di città sempre più sostenibili. È questo l’obiettivo della nuova norma UNI 11973:2025 - “Città, comunità e infrastrutture sostenibili – Il contributo degli edifici alla sostenibilità - Modello metodologico per l’integrazione e l’interconnessione degli edifici sostenibili nelle città”, sviluppata da ENEA e UNI – Ente Italiano di Normazione, pensata come riferimento per progettisti, imprese, amministrazioni pubbliche e comunità locali. Lo standard supporta non solo la realizzazione e la gestione degli edifici, ma anche le politiche di rigenerazione urbana e di sviluppo territoriale. (Qui la presentazione)
Ispirata al modello del “Building as a Service”, la norma colloca al centro della transizione edifici in grado di dialogare con la rete urbana, scambiando energia, dati e servizi per rafforzare resilienza, qualità della vita ed equità sociale
Il documento introduce un approccio integrato multilivello, multiscalare e multi-temporale. Da un lato considera le prestazioni “verticali” dell’edificio lungo l’intero arco di vita, fino alla dismissione o al possibile riuso; dall’altro valuta le dimensioni “orizzontali”, legate alla capacità dell’edificio di interagire con la città e con le infrastrutture energetiche e digitali.
“Edifici più intelligenti e sostenibili sono un investimento strategico per lo sviluppo competitivo, l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità delle nostre città”, ha commentato il Direttore generale ENEA Giorgio Graditi. “La nuova norma introduce un approccio integrato lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalle soluzioni smart al monitoraggio dei consumi, dalla qualità architettonica all’interazione con la rete urbana, offrendo all’intera filiera standard e requisiti tecnici aggiornati per favorire la transizione ecologica e digitale, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e di neutralità climatica al 2050”.
La UNI 11973:2025 mette a disposizione dei progettisti criteri avanzati già dalle fasi iniziali, che spaziano dal monitoraggio in tempo reale dei consumi alla gestione intelligente degli impianti, fino all’integrazione di soluzioni nature-based. Per le imprese di costruzione rappresenta una guida operativa per migliorare le prestazioni degli edifici, mentre per le amministrazioni pubbliche può diventare uno strumento da integrare in regolamenti, bandi e programmi di rigenerazione urbana. Anche le comunità locali ne beneficiano, grazie a regole chiare che favoriscono partecipazione e qualità dello spazio urbano.
In Europa, gli edifici sono responsabili di circa il 40% dei consumi energetici e delle emissioni, mentre l’ambiente costruito utilizza circa la metà delle risorse estratte e produce oltre il 35% dei rifiuti dell’UE. Considerando che il 75% del patrimonio edilizio è inefficiente, gli interventi di riqualificazione energetica potrebbero ridurre consumi ed emissioni del 5–6%, mentre l’impronta carbonica legata a materiali e processi costruttivi potrebbe diminuire fino all’80%.
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