BONOOS: tutto il welfare che c'è, a disposizione delle aziende
Sono milioni i lavoratori che possiedono i requisiti per accedere a numerosi bonus e ad altrettante agevolazioni di natura pubblica. Eppure, solo una minor parte di essi ne è consapevole e conosce le opportunità di cui potrebbe giovare.
Anche tra coloro che sono al corrente delle diverse opzioni possibili, moltissimi sono quelli che non riescono a districarsi attraverso le complesse procedure burocratiche necessarie ad ottenere le singole erogazioni, tant’è che una rilevante quota di potenziali beneficiari rinuncia a ricevere i sostegni economici cui avrebbe diritto.
La non conoscenza dell’esistenza dei bonus e la desistenza dall’accesso alle diverse misure sono alla base del fenomeno del cosiddetto non-take-up, la cui incidenza - misurata a livello nazionale ed europeo - raggiunge anche il 70% dei casi tra i soggetti dotati dei requisiti necessari a farne richiesta (Fonte: Eurofound 2015; INAPP 2022).
Cosa possono fare le imprese?
Secondo l'ultimo dato disponibile, nel quinquennio 2016-2021 i Piani di Welfare Aziendale sono cresciuti, in numero, del 480% (fonte: AIWA). Sono ormai diffusi anche nelle realtà meno grandi: oltre il 60% delle imprese con almeno 100 dipendenti ha infatti introdotto iniziative destinate al benessere dei lavoratori e al sostegno dei loro redditi, raggiungendo il 70% nelle imprese con almeno 250 addetti.
Le aziende, nonostante gli investimenti in Flexible Benefit e Fringe Benefit che tradizionalmente caratterizzano i programmi di Welfare Aziendale, poco o nulla hanno potuto fare per mettere i dipendenti nelle condizioni di conoscere anche i numerosi - e spesso ben più sostanziosi - Public Benefit, bonus riconosciuti a persone e famiglie a livello nazionale, regionale e comunale.
L’assenza di uno strumento capace di consentire la Welfare Integration, ossia la sinergia tra misure pubbliche e private di sostegno al reddito, ha sin qui impedito la generazione di ulteriore valore da parte dei Piani di Welfare Aziendale, privando di fatto i beneficiari di una rilevante fonte di sostegno al reddito.
Bonus e agevolazioni pubbliche, infatti, rappresentano un giacimento di risorse che, a seconda delle diverse possibili modalità di calcolo, raggiunge valori pari ad alcuni miliardi di euro e il cui ammontare complessivo, acquisibile dai lavoratori e dai loro familiari, è nettamente superiore a quello messo in campo dalle imprese con il Welfare Aziendale.
La Welfare Integration fa fare un evidente salto di qualità sul fronte della massimizzazione delle risorse disponibili, poiché la disponibilità ad accedere a entrambe le fonti (privata e pubblica) delle misure di sostegno accresce la capacità di risposta ai bisogni individuali e familiari e sostiene i redditi senza gravare sui conti del datore di lavoro
Il paradosso del Welfare Aziendale
La non conoscenza dei Public Benefit e la loro mancata inclusione tra le misure messe a disposizione con i piani di Welfare Aziendale priva i lavoratori di un plafond potenziale medio aggiuntivo di oltre 1.200 euro annui (con punte superiori a 3.000 euro) con un evidente impatto sociale negativo per molte famiglie.
Per le aziende si tratta di un vero e proprio paradosso se si considera che, per sostenere maggiormente i redditi anche con i Public Benefit, ai datori di lavoro non è richiesto alcun budget aggiuntivo, trattandosi, infatti, di risorse pubbliche.
L’articolata offerta di bonus e agevolazioni di fonte statale, regionale e comunale, finalizzata al sostegno di necessità essenziali di tipo individuale e familiare del tutto sinergiche con i contenuti dei piani di Welfare Aziendale delle imprese, sinora non era mai stata integrata con quanto previsto dai CCNL, dagli accordi integrativi aziendali o dalle iniziative unilaterali dei datori di lavoro.
Le aziende infatti, sino a poco tempo fa, non avevano a disposizione lo strumento per risolvere, a vantaggio dei lavoratori e delle loro famiglie, il gap informativo e la complessità delle procedure burocratiche che ostacolano l’accesso e l’acquisizione delle numerose misure pubbliche esistenti.
Oggi questo strumento esiste ed è tecnologicamente allineato con le soluzioni informatiche che le imprese utilizzano per la gestione dei Piani di Welfare Aziendale. Esse, infatti, oltre a poter disporre delle piattaforme offerte dai Provider (ben 104 secondo la rilevazione ALTIS 2023), possono finalmente mettere a disposizione dei propri lavoratori un ulteriore strumento che darà loro la possibilità di superare le criticità prima evidenziate: la WebApp BONOOS.
BONOOS è una startup innovativa ad elevato impatto sociale ed è il primo operatore in ambito HR-tech attivo in Italia come Welfare Integration Partner. Tramite la sua WebApp, integrabile nei portali dei Provider nazionali più noti, offre alle imprese e ai loro dipendenti servizi in grado di selezionare, monitorare ed aggiornare in tempo reale percorsi personalizzati di informazione, formazione ed accesso a bonus, agevolazioni e voucher finanziati dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni.

I dati dell’Osservatorio Welfare Integrato & Public Benefit
Le misure pubbliche presenti nella WebApp BONOOS consistono, molto spesso, in erogazioni cash o attribuiscono ai beneficiari sconti sulle tariffe di trasporti, utenze domestiche ed altri servizi. Queste misure, sempre più numerose, riguardano platee ogni giorno più ampie di beneficiari che, per le condizioni e i requisiti di accesso previsti, includono anche i titolari di un reddito di lavoro dipendente.
Sulla base delle periodiche rilevazioni dell’Osservatorio Welfare Integrato & Public Benefit curato dall’Ufficio Studi di BONOOS, il 39,7% degli oltre 600 bonus censiti si riferisce a misure che non richiedono l’attestazione ISEE e che possono quindi essere acquisite a prescindere dalla condizione economica del nucleo familiare; il restante 60,3% - per il quale l’attestazione è richiesta - spesso prevede requisiti compatibili con la posizione economica media dei nuclei familiari dei lavoratori dipendenti come, ad esempio, quando il valore ISEE è collocato fra 30mila e 50mila euro.
Quanto alle principali aree di intervento cui si riferiscono i Bonus, è interessante rilevare che nella metà dei casi (49,7%) essi riguardano la famiglia, mentre il 26,7% riguarda la non autosufficienza e la disabilità, il 9% l’istruzione dei figli, il 6% la mobilità e il tempo libero.
La WebApp per il “Welfare Aziendale integrato”
La tecnologia sviluppata da BONOOS, sfruttando algoritmi e soluzioni cloud, ha reso possibile mappare, catalogare e aggiornare in tempo reale le agevolazioni che compongono l’offerta pubblica di misure di sostegno al reddito associandole ai principali àmbiti del Welfare Aziendale: famiglia, studio, tempo libero, cultura, mobilità, disabilità, salute e persino lo svago (in particolare la cultura e i viaggi favoriti da iniziative regionali).
Tramite l'applicazione ogni lavoratore può facilmente conoscere, sulla base del proprio profilo personale e familiare, l’offerta dei Public Benefit rispondenti alle sue necessità. Singole schede informative favoriscono il processo di comprensione delle finalità dei Bonus e accompagnano il beneficiario lungo l’iter della procedura necessaria per l’ottenimento delle misure
La piattaforma mette a disposizione dei lavoratori anche un’area dedicata alla gestione della documentazione necessaria all’ottenimento dei Bonus: possono così essere ottenuti, comodamente online, attestazioni e certificati necessari per il take-up delle diverse misure.
"Con la nostra soluzione tecnologica", sottolinea Giovanni Scansani, co-founder e Amministratore Delegato di BONOOS Srl, "potenziamo i programmi aziendali di sostegno al reddito dei lavoratori, perché eliminiamo la causa della loro mancata integrazione con l’offerta pubblica di bonus che completa, in termini di valore economico disponibile e di servizi fruibili, le risposte ai bisogni dei dipendenti e delle loro famiglie. Alle aziende mancava lo strumento per realizzare questa combinazione: l’abbiamo creato e le imprese stanno dimostrando di essere molto attente alle opportunità che offre, anche perché non c’è alcun impatto sui budget aziendali già stanziati per quelle iniziative. Non cogliere questa opportunità significherebbe davvero non aver compreso l’ovvio: il welfare aziendale esprime la sua massima efficacia solo se, oltre ai fringe e ai flexible benefit di fonte privata, non dimentica per strada i numerosi public benefit disponibili".
"La nostra WebApp", evidenzia Emanuele Cipriani, co-founder e Presidente di BONOOS Srl, "rende più performanti le strategie di reale responsabilità sociale d’impresa, perché si aiutano concretamente i lavoratori ad essere consapevoli delle agevolazioni pubbliche che possono sostenere il loro reddito e a conoscere i servizi alla persona cui hanno diritto di accedere a livello nazionale, regionale e locale. Siamo molto soddisfatti della reazione del mercato: in meno di anno dal go-to-market della nostra WebApp abbiamo già acquisito aziende clienti per oltre 10.000 lavoratrici e lavoratori beneficiari dei nostri servizi. Oltre all’attenzione che ci stanno riservando tante aziende realmente attente al welfare aziendale ed alle sue evoluzioni, abbiamo suscitato un forte interesse anche da parte dei Provider che desiderano poter includere nella loro complessiva offerta di servizio anche la nostra soluzione che rappresenta il logico completamento dei piani di welfare aziendale".
“La nostra soluzione tecnologica contribuisce fattivamente all’evoluzione di un welfare orientato ad una concreta integrazione tra privato e pubblico, capace di raggiungere i soggetti più vulnerabili della classe media. Una delle leve di questa innovazione del welfare è certamente quella tecnologica: piattaforme e WebApp come la nostra si inseriscono in questo processo", conclude Luigi Grossi, Chief Technology Officer e partner di BONOOS Srl.
Le diverse funzionalità della WebApp BONOOS possono essere esaminate dalle aziende che vogliono approfondire la comprensione di questo agile ed efficace strumento: è sufficiente prenotare una demo compilando il form presente nella sezione “Contatti” del sito web bonoos.it
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