Artigiani del Futuro. Piccole imprese per un’economia a misura d’uomo

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Spesso analizzando i dati positivi dell’economia italiana si trascura il ruolo dell’artigianato e delle piccole imprese.
Il lavoro realizzato dalla Fondazione Symbola, Confartigianato, CNA e Casartigiani racconta come questo straordinario tessuto produttivo artigiano è fondamentale per affrontare le sfide che il futuro ci pone.
Attraverso 10 dati, Artigiani del Futuro presenta le specificità di questa infrastruttura produttiva che innerva e da vigore al Made in Italy
“Sicuramente le peculiarità del nostro tessuto produttivo chiedono attenzione e strumenti particolari in tema finanziario, normativo, organizzativo. In realtà la capacità delle imprese artigiane di collaborare, partecipare a distretti e reti rappresenta una componente poco conosciuta e difficile da misurare della nostra capacità di competere e allo stesso tempo produrre coesione e innovazione. Di animare e garantire la tenuta dei territori, come si è visto nella fase della pandemia” si legge nella premessa della ricerca.

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Alcuni dati
Nell’ultimo quinquennio sono state 472.630 le micro e piccole imprese (rispettivamente 377.880 le micro e 94.750 le piccole) che hanno effettuato eco-investimenti su un totale di 531mila imprese e ben il 61,9% dei nuovi contratti di lavoro in cui sono state richieste competenze green stipulati nel 2021 è stato nelle micro e piccole imprese.
Nelle denominazioni alimentari DOP e IGP italiane la quasi totalità delle imprese produttrici sono microimprese, rispettivamente 94,86% e 91,35% del totale (piccole il 4,52% e 6,61%).
Nelle filiere culturali e creative micro-piccole imprese e le imprese artigiane rappresentano il 99,7% degli operatori. Ma si evidenzia anche un ruolo di presidio territoriale.
Grazie a micro e piccole imprese 4618 comuni (il 97% dei comuni con strutture ricettive) sono resi fruibili al turismo. E sono oltre 5.532 i piccoli comuni dove economia è sinonimo di micro e piccole imprese (99,4% del totale dei piccoli comuni). Ma anche un presidio sociale e di integrazione. Oltre l’80% dell’occupazione straniera attiva in Italia è nelle micro e piccole imprese con punte dell’98,2% per le popolazioni cinese e 91,1% ucraina.
La quota delle imprese femminili nelle microimprese (22,5%) è più del doppio di quella di medie e grandi imprese (9,4%). Il 68% dei giovani trovano la loro prima occupazione nel privato e il 77,2% degli occupati under 30 nelle microimprese ha un contratto a tempo indeterminato (medie e grandi rispettivamente 65,1% e 51%).
“La foto che emerge dal documento conferma che il Paese può affrontare le sfide che abbiamo avanti chiamando a raccolta i nostri talenti senza lasciare indietro nessuno. E come dice il Manifesto di Assisi non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Per questo vogliamo convocare nel 2023 molte di queste esperienze, spesso ignorate, che rendono forte il nostro Paese”
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