Soluzioni flessibili e comunità attive per gli anziani. Nuova edizione del bando Welfare in Ageing
Foto di Cristina Gottardi su Unsplash

Soluzioni flessibili e comunità attive per gli anziani. Nuova edizione del bando Welfare in Ageing

  • data di chiusura del bando: 13-11-2025
  • stato del bando: Chiuso
  • Soggetto beneficiario: Terzo settore, Ente pubblico

Fondazione Cariplo lancia la terza edizione del bando “Welfare in Ageing” per potenziare la capacità delle comunità di rispondere ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Dopo i positivi risultati ottenuti dalle precedenti due edizioni del bando, che hanno portato al sostegno di 30 progetti per un ammontare complessivo di 12,7 milioni di euro di contributi deliberati, la Fondazione conferma l’impegno sul tema dell’Ageing anche per il 2025, investendo sul fronte del supporto al carico di cura delle famiglie, che riveste un’importanza decisiva nella gestione degli anziani (autosufficienti e non). 

Il contesto
Le riflessioni pubblicate nei Quaderni dell’Osservatorio L’invecchiamento in Lombardia. Tendenze demografiche e politiche per anziani non autosufficienti e La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali, hanno messo in luce l’accelerato processo di invecchiamento della popolazione italiana, tra i più rapidi in Europa.

Secondo il Rapporto ISTAT 2025, l'età media della popolazione è salita da 45,7 anni all'inizio del 2020 a 46,8 all'inizio del 2025, contro una media europea di 44,7 anni. Al 1° gennaio 2025, le persone con più di 65 anni in Italia erano 14 milioni 573 mila, il 24,7% della popolazione totale. L’Italia è anche uno dei paesi con la più bassa mortalità al mondo, fattore che ha contribuito ad un significativo aumento della speranza di vita alla nascita che, nel 2024, ha raggiunto il nuovo record di 83,4 anni (quasi 5 mesi di vita in più rispetto al 2023). Per gli uomini la speranza di vita è stimata in 81,4 anni, mentre per le donne in 85,5. L’incremento della longevità non procede però di pari passo con la speranza di vita in buona salute: nel 2024 la stima relativa agli uomini è di 59,8 anni, mentre per le donne si attesta a 56,6 anni, raggiungendo il minimo dell’ultimo decennio. Gli italiani vivono quindi a lungo, ma per molti anni percepiscono il proprio stato di salute come non positivo.

A livello lombardo, su 10,1 milioni di abitanti, il 23,8% sono anziani over 65. Il numero di anziani non autosufficienti residenti in Lombardia per il 2023 (stimato sui dati ISTAT 2021) è di 567.673 (circa il 24,4% della popolazione over 65). Quanto ai servizi rivolti all’invecchiamento, nonostante il sistema lombardo si posizioni tra quelli con una maggiore capacità di risposta rispetto alle altre regioni italiane, il modello attuale fa perno sulla componente socio-sanitaria, con pochi investimenti su quella sociale; inoltre, questo modello è basato sui servizi residenziali (RSA), che si stanno ponendo in misura sempre maggiore come una soluzione per anziani altamente compromessi e nella fase terminale della loro vita. L’offerta di servizi appare orientata a erogare prestazioni sanitarie individuali, non favorendo approcci multidimensionali che potrebbero essere garantiti solo da reti territoriali ben radicate e in grado di intercettare i moltissimi anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti che al momento sono fuori dai circuiti specialistici.


Il bando
A fronte di tale scenario, il nuovo bando intende continuare a sostenere progetti volti a connettere, rafforzare e/o innovare i servizi rivolti alle persone anziane e alle loro famiglie, attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità.
L’obiettivo è ricercare soluzioni che migliorino la capacità di rispondere in modo più flessibile, accessibile e tempestivo all’insorgere di bisogni sempre più diffusi e complessi, attraverso la ricomposizione delle risorse disponibili, riducendo la distanza tra bisogni e servizi, favorendo un approccio di presa in carico multidimensionale e interventi che agiscano in un’ottica di sistema/filiera, in grado di integrarsi anche con le risorse informali della comunità.

I progetti dovranno essere presentati obbligatoriamente da un partenariato composto da un minimo di due organizzazioni, incentivando, anche a livello di rete, la progettazione condivisa tra pubblico e privato sociale. Il capofila dovrà possedere requisiti e competenze di natura organizzativa, economica e relazionale che dimostrino la capacità di catalizzare e coordinare gli attori e le risorse della comunità. In caso di capofila pubblico, l’accordo di partenariato dovrà essere supportato dai relativi atti amministrativi.

Il progetto potrà essere supportato da una rete territoriale che contribuirà come parte attiva alla progettazione e alla realizzazione delle attività proposte. Potranno essere soggetti della rete territoriale enti locali, organizzazioni del privato sociale, imprese, associazioni di categoria, associazioni imprenditoriali, enti di formazione, scuole e tutti gli enti pubblici e privati funzionali allo scopo.

Il bando mette a disposizione 3,5 milioni di euro. La richiesta di contributo dovrà compresa tra 100.000 e 400.000 euro e comunque non dovrà essere superiore al 60% dei costi totali


Le organizzazioni che intendono candidarsi dovranno inviare il progetto entro il 13 novembre 2025, ore 17.00

 

 

Per maggiori informazioni:

Pagina bandi Fondazione Cariplo

Regolamento

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