Sviluppo locale, rigenerazione, riuso e riattivazione: ‘50 Visioni Comuni’ per ripopolare i territori

 

50 visioni comuni aielli copertina

Comune di Aielli - Borgo Universo

 

Il volume "50 Visioni Comuni. Il neopopolamento dell’Italia tra tentativi e buone pratiche", s’inserisce nell’ambito delle attività di Officina Italia, un progetto di Carsa, The thinking company, e Symbola, Fondazione per le qualità italiane, che con Hubruzzo, Fondazione Industria Responsabile costituiscono l’Osservatorio nazionale di Officina Italia.

 


La ricerca prende in esame progetti di sviluppo locale già in atto e nuove idee di neopopolamento, rigenerazione, riuso e riattivazione. Idee differenti di futuro che hanno linee di indirizzo comune

 

 

Flussi che articolano la relazione tra persone e risorse materiali, generando attività, movimenti e cambiamenti nei territori. Connessioni che articolano il rapporto tra distanza e vicinanza, fisica e psicologica, consolidando o indebolendo i legami sociali e ispirando comunità di progetto.
Limiti che innescano processi riflessivi sulla sostenibilità di flussi e connessioni, articolando relazioni tra: velocità/lentezza, grande/piccolo, polare/diffuso, centrale/periferico, esterno/interno, confine/frontiera, apertura/chiusura, pubblico/privato.

 


Flusso, connessione e limite, sono categorie meta concettuali che ispirano già o potrebbero ispirare le buone pratiche per la rigenerazione dei territori

 

 

50 luoghi comuni Farm Cultural Park

Farm Cultural Park, nato nel 2010 con l’intento di recuperare il centro storico di Favara e trasformare il paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi.

 

 

Quando si parla di identità di una città e della sua attrattività, si parla delle relazioni che essa stabilisce. In passato abbiamo costruito una visione binaria contrapponendo individualismo metodologico a collettivismo metodologico, leggendo lo sviluppo locale attraverso una logica che oppone omologazione e biodiversità, colonizzatore e colonizzato, struttura e sovrastruttura. Nella consapevolezza che non vi è nulla di stabile, le relazioni possono cambiare configurazione nel tempo o interrompersi per motivazioni non predeterminabili.

 

“Auspichiamo - dichiara Sergio Galbiati, Presidente Hubruzzo - che le 50 buone pratiche qui descritte possano ispirare i sindaci italiani impegnati nella ricostruzione e coloro che lottano contro la desertificazione dei territori, e che i fondi del PNRR vengano utilizzati al meglio dando risposte concrete alle persone che abiteranno ancora nella parte più autentica del nostro bel paese, l’Appennino”.

 

50 luoghi comuni borgo tufi

Castel Del Giudice, in provincia di Isernia, si è rigenerata nel giro di dieci anni passando attraverso tre parole chiave: Terra, Scuola, Case. In foto il nucleo rurale di Borgotufi diventato albergo diffuso

 

 

“Negli ultimi trent’anni siamo passati dal mito della metropoli come unico nodo di comando, al mito del paese come luogo salvifico passando per quello della città media, cerniera tra locale e globale. Dobbiamo ridimensionare ogni forma di facile soluzionismo e partire dalle caratteristiche specifiche dei luoghi attraverso uno sviluppo locale relazionale” dichiara Simone D’Alessandro, Direttore Ricerche di Fondazione Hubruzzo, Officina Italia “le buone pratiche prese in esame in questa ricerca costituiscono un punto di partenza che sia di ispirazione per altri sindaci, ma bisogna andare oltre e ragionare in termini di comprensori, di alleanze durature tra comuni e soggetti dello sviluppo. Pubblico, privato, terzo settore e cittadinanza attiva possono creare nuove visioni di comunità soltanto abbattendo muri amministrativi e logiche di appartenenza. Secondo il Sustainable Cities Index le città piccole e medie europee sono ai primi posti per vivibilità sostenibile. L’Italia, in questa logica, può giocare un ruolo centrale, perché il 15% della popolazione vive in città medie mentre nell’area Ocse la percentuale scende al 6%. La nostra forza è nel piccolo che, tuttavia, deve essere interconnesso al resto del mondo”.

 

 

50 luoghi comuni riabitare con arte

Il progetto "Riabitare con l’Arte" coinvolge 11 comuni abruzzesi: Acciano, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo. Costituisce un esempio di collaborazione tra pubblico e privato.

 

 

“Nell’individuare progetti e strategie – ha affermato Oscar Buonamano, Direttore editoriale Carsa, Officina Italia - per affrontare in modo efficace il grande e complesso tema della perdita di popolazione residente da parte di tutti i territori che non siano città, dobbiamo pensare, innanzitutto, a parole nuove per definire processi e progetti nuovi in grado di rallentare questa tendenza mondiale. Parole nuove per definire la molteplicità di iniziative utili a tale scopo. Parole nuove per definire processi nuovi, idee e concetti nuovi. In questi anni abbiamo assistito alla notorietà che alcune parole, potremmo dire di vecchio conio, hanno avuto in relazione ad un loro utilizzo per descrivere fenomeni che ci hanno colto di sorpresa. L’abnegazione e il sacrificio con cui gran parte delle popolazioni colpite dai terremoti che hanno investito il Centro Italia ha reagito agli eventi è passato alle cronache come resilienza, per esempio. Una parola conosciuta e utilizzata fino ad allora prevalentemente da biologi o sociologi è diventata, improvvisamente, nota e utilizzata da tutti. E man mano che il suo utilizzo si estendeva ad una fetta di popolazione sempre più grande, il suo significato inglobava, progressivamente, più significati. Quest’ultimo aspetto, «l’idea che nelle parole risieda un potere più profondo che va al di là del loro semplice significato è una credenza che ha radici antichissime nella storia dell’umanità», significa che denominare nella maniera giusta un evento, una condizione, un processo, è determinante, quasi, come l’evento stesso”.

 

 

50 luoghi comuni Aielli borgo universo

Aielli - Borgo Universo è un borgo medievale della provincia aquilana, tra i più elevati della Marsica, incluso nell’area protetta del parco regionale Sirente-Velino.Al centro dell’esperienza vi è il museo a cielo aperto di Aielli. Per le strade del borgo si trovano 26 murales di famosi street artists di fama internazionale.

 

 

“Una contemporaneità – dichiara Fabio Renzi, Segretario generale Symbola, Officina Italia - segnata dalle sfide delle crisi climatica e pandemica e dall’affermarsi dell’ecosistema digitale ci impone di abbandonare paradigmi, concetti e geografie di una modernità che è alle nostre spalle. Siamo chiamati a leggere e a dare un nome ai cambiamenti in atto per costruire nuove interpretazioni territoriali. Spazio urbano montano policentrico, urbano montano, metromontano, sono le nuove sintesi e combinazioni semantiche che cercano di concettualizzare e rappresentare un urbano che allo stesso tempo si dilata e si contrae, riconfigurando centralità e marginalità a geografie e geometrie variabili. Relativizzando distanze e perimetri l’urbano si fa così più territoriale e il montano si fa più urbano, anche in relazione alle potenzialità offerte dal digitale di lavorare e mantenere ‘relazioni urbane’, pur non abitando continuativamente in aree intensamente urbanizzate e popolate. Riemerge la natura urbana di gran parte degli spazi montani italiani, caratterizzati dalla presenza di una fitta rete di città intermedie, di piccoli comuni, borghi e frazioni”.

 

 

50 luoghi comuni Offida

Offida è un comune della provincia di Ascoli Piceno, uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’, che conta poco più di 5.000 abitanti. Per incrementare il numero di residenti, l’amministrazione ha approvato, nel 2018, un pacchetto denominato obiettivo sviluppo. Tra le misure previste vi è l’esenzione dalle tasse comunali per 10 anni per tutti i nuovi residenti. In foto Santa Maria Della Rocca.

 

 

“Il paesaggio – dichiara Giovanni Legnini, Commissario Straordinario alla ricostruzione post Sisma 2016 - e gli insediamenti dell’Appennino centrale sono il frutto millenario di un rapporto sinergico tra uomo e natura. Un rapporto andato in crisi con i modelli di sviluppo degli ultimi decenni che hanno determinato spopolamento e depauperamento delle strutture e della rete dei servizi pubblici e privati nonché della struttura produttiva. Dopo i devastanti terremoti e la pandemia, forse si schiudono davanti a questi territori e alle popolazioni resilienti nuove e inedite opportunità. Da un lato, infatti, la ricostruzione potrà restituirci un territorio e un patrimonio edilizio più sicuri e sostenibili; dall’altro sarà possibile realizzare quella transizione ecologica e digitale con la quale l’Europa e il nostro Paese hanno deciso di affrontare le sfide climatica e pandemica. Già alle fine del secolo scorso un progetto come APE - Appennino Parco d’Europa - proponeva una strategia di valorizzazione dei patrimoni naturalistici, enogastronomici, culturali e produttivi delle nostre montagne e analoghi obiettivi hanno riguardato numerose misure e iniziative regionali, nazionali ed europee. Sentieri tracciati, dunque, che in qualche misura hanno anticipato le traiettorie di sviluppo sostenibile che oggi ritroviamo compiutamente delineate nel Next Generation EU”.

 

 

50 visioni comuni copertina

 

 

Le buone pratiche sono state classificate in 10 categorie: 1. Abitare temporaneo, arte e incrocio di saperi; 2. Borghi diffusi, remote working e servizi turistici; 3. Cooperative di Comunità; 4. Economia Circolate; 5. Economia Civile e Beni Comuni; 6. Festival Internazionali; 7. Fondazioni, imprese e ricerca; 8. Neo-residenti e ritornanti; 9. Recupero, rigenerazione e riuso dei patrimoni; 10. Scuole alternative e Summer School.

 

La ricerca 

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